Paulo Freire, uno di noi

Il 24 e 25 novembre MondoQui ha fatto un nuovo salto di qualità: in Stazione si è tenuta una due giorni di formazione sulla pedagogia di Paulo Freire, tenuta da Anna Zumbo, una dei massimi esperti in Italia dei metodi formativi del noto pedagogista brasiliano. Obiettivo primario: rendere più efficaci la nostra attività “Due parole il libertà” nell’ambito del progetto “Dare la parola”, che stiamo realizzando in questi mesi per migliorare l’italiano parlato dei nostri associati. Ma alla due giorni non hanno partecipato solo i nostri “facilitatori”: erano presenti anche diverse insegnanti ed educatrici, tra cui una venuta apposta dalla provincia di Bergamo per partecipare alla nostra due-giorni.

Ecco alcune foto scattate sabato e domenica:

Il metodo di Paulo Freire è considerato estremamente efficace, non solo per “imparare”, ma anche per attivare meccanismi di cambiamento sociale attraverso dinamiche attivanti. La “classe” diventa un “circolo di cultura” in cui  studenti e insegnanti possono rielaborare la propria relazione. Non si può insegnare ad adulti come fossero bambini: è necessario che il “potere” dell’educatore sia suddiviso con tutto il gruppo. Ognuno porta esperienze diverse. Si tratta di aggiungere a ogni persona qualcosa in più per potenziarla e far arrivare a ciascuno la cosa di cui ha bisogno. Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo. Gli uomini si educano insieme con la mediazione del mondo. Il lavoro educativo è un lavoro di gruppo, un’esperienza collettiva.

Questo modo di pensare e di lavorare ci è parso perfettamente in linea con la “filosofia” di MondoQui, che rigetta da sempre il dualismo operatore-utente e promuove la partecipazione di italiani e immigrati che insieme si adoperano per creare una comunità cittadina in cui tutti vivano bene e si sentano protagonisti.

Ora grazie a questa formazione renderemo più efficaci le serate di “Due parole in libertà” e poi, ad aprile, è in programma una seconda due giorni di formazione per valutare le attività svolte col nuovo metodo ed elevare ancora la preparazione dei nostri “facilitatori”.

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