Silvestro Montanaro ha messo il dito nelle piaghe del mondo

MondoQui ha ricordato Silvestro Montanaro proiettando un suo documentario nel giardino del Caffè Sociale, in Stazione

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Silvestro Montanaro ha messo il dito nelle piaghe del mondo

Era stato a Mondovì e Castelnuovo di Ceva nel gennaio 2019, ospite di scuole ed Associazioni, a raccontare la storia di Thomas Sankara, giovane presidente del Burkina Faso assassinato perché inviso ai paesi occidentali e ai loro interessi. Il giornalista Silvestro Montanaro è morto alcuni giorni fa all’età di 66 anni e ben pochi lo hanno ricordato, tanto meno la Rai, per la quale è stato, in particolare, un grande autore di reportage riscuotendo successi e premi internazionali: un silenzio che si può definire decisamente assordante (è stata fatta una petizione perché la Rai rimandi in onda suoi documentari). Con la sua trasmissione “C’era una volta”, per citarne una, aveva denunciato per anni le modalità con cui in continente africano viene depredato dalle potenze straniere, l’orrore del turismo sessuale pedofilo, pratica molto diffusa anche tra gli italiani che si recano in nazioni povere per soddisfare le proprie depravazioni.

Con il suo meticoloso e appassionato lavoro di ricerca e denuncia aveva portato alla luce intrighi commessi in nome del guadagno e del potere mondiale. Molte zone dell’Africa sono ricchissime, sia nel sottosuolo che per la produttività dei terreni, ma questa è una disgrazia per le popolazioni: non solo i minerali e gli altri prodotti di enorme valore commerciale vengono acquistati dagli stranieri a prezzi ridicoli definiti dal “mercato internazionale”, ma le stesse potenze straniere ordiscono guerre e manovrano classi politiche corrotte del continente per mettere le mani sulle ricchezze necessarie allo sviluppo economico di USA, Europa, Cina… Alla maggior parte degli africani non rimane nulla e chi può fugge, dalla miseria e dalle guerre, muovendo verso l’Europa. I leader politici africani che, come Sankara, dopo la fine del colonialismo hanno cercato di opporsi a questo “sistema”, sono stati eliminati fisicamente. Montanaro con le sue inchieste mostrava le conseguenze di queste ingiustizie e dimostrava le responsabilità dirette dei neo-colonialisti. Questo gli costò caro: la sua trasmissione, pur avendo ricevuto i premi giornalistici più prestigiosi ed essendo tradotta e trasmessa anche all’estero, provocava forti malumori, e fu sospesa nel 2013.

Da allora Silvestro ha continuato il proprio lavoro giornalistico da libero professionista, informando attraverso il sito raiawadunia.com e, soprattutto, girando instancabilmente per l’Italia, per dare direttamente la propria testimonianza in incontri pubblici, nelle scuole, come è successo nel Monregalese lo scorso anno.

MondoQui ha deciso di ricordare Silvestro Montanaro con la proiezione di “La mia famiglia”, uno dei suoi documentari: il film (del 2000) è il racconto di una giornata di Gerardo e dei suoi fratelli, resi orfani dalla guerra in Angola, e della loro disperata ricerca di un po’ di cibo, attraverso i tanti gironi di quell’inferno chiamato fame. È stato proiettato giovedì 23 luglio, alle ore 21, nel dehors del Caffè Sociale, alla Stazione di Mondovì.

Silvestro Montanaro MondoQui

La proiezione del dehors del Caffè Sociale

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Qui il resoconto della conferenza a Mondovì nel gennaio 2019

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