Palestina: la lotta per la terra e l’acqua tra due popoli

Una questione su cui è difficile ragionare a mente fredda e trovare dati e testimonianze non “di parte”. Il cuneese Flavio Garneri ha viaggiato in Medio Oriente dove ha visitato la West Bank e la valle del Giordano, ha visto i territori palestinesi occupati da coloni israeliani, il muro, i check point, i campi profughi, le esperienze di resistenza non violenta e ha incontrato operatori di pace di varie Associazioni. Al ritorno ha voluto razionalizzare la sua esperienza e si è “buttato sui libri” per andare alle radici di tutto questo odio, cercando qualche risposta.

Giovedì 20 dicembre nella sala comunale “Scimè” a Mondovì, ospite dell’Associazione MondoQui ha raccontato cosa ha scoperto nel suo viaggio e nei suoi studi.

Il suo approfondimento è partito da lontano: da quando, nel 1917 gli inglesi, in merito alla spartizione dell’Impero Ottomano, affermavano di guardare con favore alla creazione di una “dimora nazionale” per il popolo ebraico in Palestina. Da allora due popoli cominciarono a convivere sulla stessa terra, in un crescendo di tensioni, violenze e guerre: prima “simmetriche”, tra l’esercito del neonato Stato d’Israele e le armate delle nazioni arabe, poi sempre più “asimmetriche”, tra un esercito potente e organizzato alle prese con gruppi di resistenza e popolazione civile. In uno scacchiere complesso come quello medio orientale, il popolo palestinese subisce la repressione sempre più dura degli israeliani, che gradualmente hanno cancellato ogni possibilità alla nascita di uno stato palestinese con un minimo di continuità territoriale, e i contraccolpi delle schermaglie tra potenze regionali (Iran e Arabia Saudita…), che per conto delle superpotenze mondiali si contendono la leadership del mondo arabo-musulmano e l’egemonia della regione.

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